OCCORRE RICOSTRUIRE LA POLITICA CHE NON C’E’
Il dramma del ’99 è attuale.
La nota è stata scritta il 5 gennaio 1999

STIAMO danzando tutti sulla tomba della CALABRIA. E’ morta la politica,è morta la società civile, è morta la voglia di reagire.Siamo alla deriva completa.Una regione condannata e paralizzata:Istituzioni che non funzionano:Problemi gravi  che marciscono nell’indifferenza.

In piena coscienza qualcosa in più abbiamo il dovere di fare. Non sono sufficienti isolati anatemi,diffide,ultimatum e rpoclami.

Non basta purgarsi l’anima! Qualcosa di più  i sindacati,gli intellettuali calabresi hanno il

dovere di fare. Si tratta di ricostruire una politica che ancora manca: Si tratta di

ricostruire  speranze sotterrate e tumulate.

Non si può assistere passivamente anche alle provocazioni televisive e giornalistiche che sono convinti di poter propinare giustificazioni per

minimizzare la propria incapacità a porre rimedio a una crisi infinita.

Avessero,almeno, il buon gusto di rimanere in silenzio. Non si accorgono ,non vedono o non vogliono vedere che sono anni luce distanti società civile;che l’unico legame,momentaneo ed interessato,ormai è solo il bisogno di una popolazione allo stremo che sta, quasi, rinunziando  per bisogno alla propria alla propria dignirà. Si gioca con la dignirà

della gente.

Una crisi che non è più solo politica ma più profonda,complessa, critica, perché non si risolve più con l’eventuakle risoluzione della crisi politica alla Regione; una crisi di valori, di uomini,di programmi,di azioni.

Occorre dare uno scossone, occorre dare un sussulto. Occorre mobilitarsi. Una mobilitazione a tutti i livelli:Mettersi alla prova e mettere alla prova la gente; se  è ancora disponibile a reagire, a ribellarsi o se, ormai, è rassegnata a subire una politica fallimentare.

Assumere una iniziativa forte, visibile ,organizzare una giornata regionale della ricostruzione sociale,politica morale della Calabria,nella quale gli uomini di cultura ,le associazioni,il sindacato, la Chiesa ,facciano sentire la propria voce e si possa,tutti assieme,nelle piazze, nelle chiese, gettare le basi per costringere i partiti a quel salto di qualità nelle funzioni insite nella Costituzione; ad una  rigenerazione vera, ad un ricambio fisico ; a scelte chiare; alla selezione rigorosa di uomini non solo  nuovi ma validi ed affidabili per l’interesse complessivo della intera Comunità calabrese.

Segretario generale della Fist CISL Catanzaro